Fare le caramelle non è poi così difficile, ma evitate di usare l’occhio clinico delle nonne!
SALTA ALLA RICETTAMia nonna calava la pasta e non contava i minuti riportati sulla scatola, ogni volta che glielo facevo notare rideva di gusto: basta guardarla per capire se è cotta, diceva.
In effetti i segnali ci sono: cambio di colore, cambio di consistenza, pare che si capisca se è cotta anche solo rimestandola per non farla attaccare, anche se -giusto per stare tranquilli- c’era, ad un certo punto, l’assaggio.
L’assaggio era un buon momento per decretare ufficialmente se la cottura era terminata o se doveva continuare, ma sempre senza stabilire un tempo esatto.
Non saprei dirvi come sia possibile, ma al momento andrei seriamente in ansia se dovessi pensare di calare la pasta senza conoscerne i minuti di cottura e senza calcolarli con esattezza.
Non crediate che l’eccesso di precisione sia un errore o un rifugio in cui ricorrere se si ha poca esperienza. Mi sono liberata da questo piccolo senso di colpa e ho anche cominciato, da qualche anno a fare buon uso del termometro alimentare, un misuratore di temperatura da usare per far raggiungere ai nostri cibi una temperatura esatta per ottenere un preciso risultato.
Ho cominciato ad usarlo per le marmellate, e non ci rinuncio più. Mi permette di raggiungere la consistenza che desidero senza incappare in marmellate troppo liquide o troppo dure, perché di tanto in tanto la prova della goccia di marmellata che scorre su un piattino tenuto in verticale può rivelarsi ingannevole. Infatti è solo quando una marmellata o confettura diventa fredda che ne scopriamo la vera consistenza.
Usare un termometro alimentare non è macchinoso né complicato, basta immergere un’estremità nel cibo che sta cuocendo e lo schermo elettronico posto dall’altro lato del termometro vi rivelerà la temperatura: a voi non resterà che attendere o spegnere i fornelli se è pronto.
Il termometro alimentare è fondamentale anche se vogliamo preparare le caramelle; per me è stato, infatti, fondamentale dal momento che avevo deciso di preparare le toffee col succo di melagrana. Bisogna monitorare la cottura del succo con lo zucchero e attendere che il composto raggiunga i 121 gradi, cosa difficile da fare solo guardando, perché a volte stando uno o due gradi sopra o sotto si ottengono risultati diversi al momento del raffreddamento, ovvero caramelle troppo molli o troppo dure.
La toffee deve avere una consistenza morbida sotto i denti, ma non troppo molle da dispersi in bocca all’istante. Il segreto per una buona riuscita è raggiungere i 121 gradi e attendere ancora qualche secondo prima di spegnere il fornello, altrimenti potrebbero risultare un po’ troppo morbide.
Vale la pena sperimentare e seguire con attenzione la ricetta e le proporzioni.
Un altro oggetto che ho usato è l’estrattore, che adopero per fare centrifugati di frutta e verdura e mi è stato di grande aiuto per avere un succo di melagrana perfetto. Se non avete un estrattore non disperate, io ce l’ho da appena un anno e prima ricavavo ugualmente il succo dai chicchi di melagrana mettendoli nello schiacciapatate e premendo forte, ci vuole un po’ di forza fisica in più ma non è impossibile. Alle brutte, se non avete le melagrane o avete poco tempo o voglia di sgranarle, potete acquistare direttamente il succo di melagrana al supermercato.
Preparare le caramelle toffee non è affatto difficile, ci vuole solo un po’ di pazienza nella cottura, ma neanche troppa, e con pochi ingredienti vi ritroverete con una bella manciata di dolciumi fatti proprio da voi! Io ho già in mente di preparare le classiche toffee al mou.
Inserisci ricettaToffee alla melagrana
Equipment
- 1 pentolino
- 1 estrattore di succo
- 1 termometro alimentare
- 1 teglia piccola 8×15
Ingredienti
- 425 ml succo di melagrana
- 55 gr burro
- 100 gr zucchero semolato
- 50 gr zucchero di canna
- 40 ml panna
- 1 cucchiaino estratto di vaniglia
- 1 pizzico sale
Istruzioni
- Sgranate le melagrane e ricavate il succo dai chicchi usando un estrattore o uno schiacciapatate.
- Portate a ebollizione il succo di melagrana in un pentolino finch ènon si sarà ridotto a sciroppo. Vi accorgerete che è pronto se, mescolando con un cucchiaio di legno, il liquido è più vischioso, e se, passando il cucchiaio sul fondo del pentolino, lascia un'impronta che viene ricoperta lentamente dal liquido. Ci vorrà all'incirca un'ora o più.
- Quando il succo sarà diventato sciroppo, aggiungete la panna, il burro, lo zucchero semolato e di canna e mescolate per rendere il composto omogeneo.
- Cuocete a fiamma medio bassa fino al raggiungimento di 121 gradi. Per sincerarvene vi servirà un termometro per alimenti.
- Poco prima del raggiungimento della temperatura aggiungete vaniglia e sale. Mescolate.
- Ora il composto sarà caldissimo e pieno di bolle, maneggiatelo con cura. Versate il liquido in una piccola pirofila foderata di carta da forno dalle dimensioni di 8×15 cm.
- Lasciate raffreddare e poi riponete in frigo per almeno un paio d'ore.
- Trascorso il tempo necessario, togliete il caramello dalla teglia, togliete la carta da forno e con un coltello dalla lama unta di olio di semi o qualsiasi altro olio dal sapore neutro, ricavate tanti quadratini. Metteteli in frigo per un'ora.
- Tagliate dei quadrati di carta da forno, tanti quante sono le caramelle che avete ricavato, togliete le caramelle dal frigo e incartatele.
- Tenete le caramelle in frigo, chiuse in un barattolo ermetico.
Alla prossima ricetta, Liz.
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