L’Albania è molto più che una meta di vacanza a prezzi appetibili, e Tirana sfoggia ambizioni da grande città. Ecco alcune tappe imperdibili per un weekend lungo.
Ormai viene etichettata come città più sottovalutata d’Europa, ma Tirana sa destare da subito, in chi decide di visitarla, un sentimento di stupore misto a grande soddisfazione, e si prepara a diventare molto competitiva tra le capitali europee meta di turismo internazionale.
Piazza Scanderbeg
La vostra avventura alla scoperta di Tirana non può non iniziare da qui, dal suo fulcro: la piazza intitolata a Giorgio Castriota Scanderbeg, eroe albanese che combatté contro l’invasione dell’Albania da parte dei Turchi-Ottomani.
La piazza è enorme, la più grande dei Balcani, e già da qui potete raggiungere molti luoghi d’interesse per conoscere la città. Si affacciano attorno alla piazza: il Museo Storico Nazionale col suo imponente mosaico sulla facciata, il Teatro dell’Opera e del Balletto, la Moschea Et’hem Bey, la Torre dell’Orologio e poco più in là la Cattedrale ortodossa della Resurrezione di Cristo.
Museo Storico Nazionale
Un palazzo enorme, di ben 27.000 mq. ospita una ricca raccolta di reperti e testimonianze storiche che ricostruito la storia dell’Albania, proprio come raffigura il grande mosaico sulla facciata, intitolato “Gli albanesi“, realizzato a più mani da diversi artisti che vollero rappresentare il popolo nel corso della storia.
All’interno ci sono ampie sale con reperti di tutte le epoche, a partire dall’antichità, con oggetti e ciottoli preistorici e testimonianze dal periodo in cui in Albania gli Illiri si diffusero e fondarono città importanti.
Ma non solo. Ci sono testimonianze dell’evolversi storico culturale della popolazione albanese risalenti a tutte le epoche, dal medioevo all’epoca post-bizantina fino al rinascimento, al periodo dell’Indipendenza, l’antifascismo e gli anni bui della dittatura comunista, che ha lasciato ferite profonde e che viene in diversi musei sparsi per la città, ricordato come monito per il futuro.
C’è anche uno spazio dedicato agli arbëreshë, ovvero gli albanesi d’Italia, che in Calabria rappresentano una comunità vasta e molto legata alle tradizioni della nazione madre. Nel museo sono esposti molti dei costumi tradizionali dei paesi arbëreshë calabresi, tra cui Mongrassano, Vaccarizzo Albanese e Civita. In genere, gli albanesi di Tirana sono molto felici di incontrare gli arbëreshë calabresi, che accolgono con grandi sorrisi e voglia di fare due chiacchiere in lungua, ammonendo di non dimenticare la cultura da cui provengono e di tramandare la lingua il più possibile.
Nel museo, naturalmente c’è ampio spazio dedicato a due personaggi fondamentali per l’Albania: Giorgio Castriota Scanderbeg e Madre Teresa.
Moschea Et’hem Bey
Piccola moschea ottomana riccamente decorata, sia all’esterno che all’interno. Si visita in pochi minuti e lasciando un’offerta. Costruita nel 1789, ha visto nascere Piazza Skandeberg dopo ben 120 anni di onorata attività.
Torre dell’Orologio
A pochi passi dalla moschea si trova la Torre dell’Orologio, alta 35 metri e visitabile gratuitamente. Potete raggiungere la cima salendo 90 gradini. All’epoca della sua costruzione, nel 1811 era l’edificio più alto di Tirana. A dirlo ora, vedendo la città piena di grattacieli altissimi, fa sorridere.
Cattedrale ortodossa della Resurrezione di Cristo
Costruita nel 2002 è la terza chiesa ortodossa più grande d’Europa. All’interno vi è un’imponente cupola con un grande mosaico centrale a forma circolare che raffigura un Cristo pantocratore. Si trova a pochi passi da Piazza Scanderberg e si visita gratuitamente.
Sulle tracce di Enver Hoxha: Bunk’art 2
Uno dei nomi che sentirete fare più spesso oltre a quello di Skandeberg sarà di certo quello di Hoxha.
I lunghi anni di dittatura ad opera di Enver Hoxha, hanno segnato profondamente il paese, non solo politicamente e culturalmente, ma anche in maniera strutturale. L’Albania era costellata, e in parte lo è tutt’ora, da migliaia di bunker antiatomici che sarebbero serviti per mettere in salvo lo stesso Hoxha e i suoi fedelissimi da eventuali attacchi nemici e che, di fatto, servirono per poter torturare i nemici dello Stato (e all’epoca, per essere nemico dello Stato bastava poco, anche solo orientare l’antenna dei televisori verso l’Italia era punibile con la prigione).
A Tirana potete visitare due bunker riconvertiti a musei della memoria, per ricordare quegli anni terribili di isolamento, povertà e repressione feroce di qualsiasi dissenso: si tratta di Bunk’art1 e Bunk’art2. Quest’ultimo è quello che ho visitato, in quanto più vicino al centro città. Accedendo da QUI potete fare un tour virtuale del bunker comodamente da casa, pagando cinque euro.
Piramide di Tirana
Conosciuta anche come Piramide di Hoxha, ha questo nome poiché fu fatta costruire dalla figlia, tre anni dopo la morte del dittatore, come monumento a lui dedicato. Dopo il crollo del comunismo è diventato un edificio sede di organizzazioni no-profit, nonchè una grande attrazione per i turisti che decidono di prendere le scale per salire fino alla cima e godersi la vista di Tirana da lì. La Piramide è, inoltre, meta per gli amanti dell’architettura contemporanea.
Alla Piramide si arriva camminando lungo il Boulevard Dëshmorët e Kombit, arteria principale di Tirana. Se volete percorrerla sarà una bella passeggiata all’interno della città, passando per molti palazzi governativi e sedi universitarie, oltre che centri commerciali e negozi perfetti per il vostro “momento shopping”.
Park Rinia
Tirana è una capitale che tiene al verde cittadino. Nonostante sia in continua evoluzione e costellata da diversi cantieri e grattacieli dallo stile architettonico ardito, ha compreso che il verde è una parte essenziale da curare per ottenere un livello di vivibilità alto, sia per i cittadini che per i turisti.
Allora vi darà piacere e sarà rilassante e rigenerante passeggiare per Park Rinia, un polmone verde alle spalle di piazza Skandeberg, in cui è possibile godere del fresco degli alberi, se come me siete capitati a Tirana nella stagione calda, sedersi sull’erba o consumare una bibita fresca nei locali presenti nel parco.
Mercato Pazar i Ri
Se volete discostarvi dai luoghi d’interesse turistico e immergervi nella vita vera di Tirana, vi conviene fare un salto al mercato Pazar i Ri, piccolo mercato coperto ricco di bancarelle di ogni tipo, da frutta e verdura al tabacco, da piccoli souvenir ad anticaglie di valore vario e spezie.
Non è un vero e proprio luogo incontaminato dal turismo, ma di certo non rappresenta la parte patinata della città, in più è circondato da locali che preparano cucina tipica albanese, e questo dovete concedervelo!
Altri luoghi d’interesse
A Tirana potrete ammirare anche le mura di quella che un tempo era la Fortezza di Giustiniano, chiamata anche Castello di Tirana. Attualmente sono visibili solo delle alte mura e nulla più. Nell’area interna alle mura troverete un bazaar con chioschi di souvenir e ristoranti turistici nei quali non vi consiglio di mangiare, si respira un’atmosfera massificata, si mangia male e senza alcuna autenticità. La parte migliore di questa zona è di certo il chioschetto delle noci tostate con la pietra lavica rovente e le mele cotogne cotte con lo stesso metodo.
Da visitare velocemente è anche il Ponte dei Conciatori, un ponte che nel 700 era un passaggio essenziale per portare il bestiame in città, nel quartiere dove un tempo sorgevano macellerie e botteghe dove si conciava il pellame.
La Campana della Pace si trova vicino alla Piramide. Vi fermerete a guardarla con più attenzione sapendo che è stata realizzata fondendo i bossoli dei proiettili esplosi nel 1997 durante la guerra civile. Ne sono stati raccolti circa 20.000 e la campana è stata realizzata in Vaticano.
La tomba del Pasha Kapplan è un monumento dove nell’ottocento fu sepolto il pascià. Prima della seconda guerra la costruzione faceva parte di un cimitero monumentale appartenuto alla prima moschea di Tirana, distrutto poi dai bombardamenti. I resti del pascià sono a Istanbul, ma la tomba in pietra, risalente al 1817, resta una testimonianza storica importante per la città.
Il quartiere Blloku è una zona che non potete perdere a Tirana. Andateci nel tardo pomeriggio per godervi una passeggiata in un quartiere giovane e ricco di locali che alla sera sono gremiti di ragazzi del luogo e turisti. Non potete non prendere un cocktail al famoso Radio Bar di Tirana!
Cosa ho mangiato e dove
La cucina albanese è un incrocio perfetto tra cucina turca e greca. Infatti molti piatti che appartengono alla tradizione culinaria di queste nazioni fanno parte integrante della cucina tradizionale locale. Si mangia, per tradizione, molta carne ovina cotta soprattutto alla brace o in speciali contenitori sommersi di brace rovente, peperoni, un tipo di feta meno compatta di quella greca e dolci imbevuti di sciroppo, tra cui molti biscotti, torte e naturalmente gli immancabili baklava.
Il ristorante migliore dove ho mangiato, e dove sono tornata più spesso è Oda, ristorante di cucina tradizionale albanese vera e certificata, un luogo dove puoi trovare sia i turisti che gli albanesi, e si mangia davvero benissimo!
- Pita calda e fagioli all’albanese – Si tratta di fagioli bianchi, un po’ più grandi dei cannellini, cucinati con poco pomodoro e molto aglio. Accompagnati dalla pita calda sono magnifici!
- Carne alla brace – Si trova ovunque, ed è un pilastro della cucina di Tirana. Troverete prevalentemente agnello o pollo o manzo, più raramente maiale, ed è sempre fatta ad arte. Io l’ho mangiata in uno dei ristoranti con sedute all’aperto del mercato Pazar I Ri.
- Thavë Deu – Fegato e carne di vitello cotti in terrina (che arriva al tavolo ancora sfrigolante) con ricotta albanese (dal sapore molto simile alla feta) cipolla, pomodoro, peperone, olio, sale, aglio. Questo piatto tipico di Tirana è da non perdere, e l’ho mangiato sempre nei ristoranti presso il mercato.
- Qofte shqiptare – Polpette albanesi fritte, croccanti fuori e tenere dentro. Sembrano fatte dalle mani di una nonna del sud. Le ho mangiate da Oda. Non fatevi ingannare se sui menù riportano un piatto con quattro Qofte, sono molto grandi!
- Dolmades – Involtini di foglie di vite e riso. In Albania sono enormi, e solo quattro ti saziano per bene. Fatte ad arte le ho mangiate da Oda.
- Burek – Spirale di pasta fillo con tre ripieni a scelta: carne, spinaci o feta. Per me il più buono è agli spinaci. I migliori potete acquistarli nei panifici della città.
- Baklava – Di ogni forma e gusto, questo dolce tipico dei paesi del Mediterraneo orientale fa parte anche della tradizione albanese.
- Tullumba – Bussolotti di pasta lievitata fritta, dello stesso sapore delle ciambelle, infusi, come la maggior parte dei dolci albanesi, in sciroppo d’acqua, zucchero e miele.
- Biscotti albanesi – Sono divini! Dalla texture pastosa e piena, ma friabile, sono fatti con spezie e frutta secca a guscio e infusi anch’essi nello sciroppo.
- Shendetlie – Torta tipica albanese con miele, noci e cacao, anch’essa infusa nello sciroppo. Deve essere preparata un giorno prima per passare tutta la notte ad assorbirlo. La migliore l’ho mangiata da Oda.
- Sheqerpare – Biscotti tradizionali allo sciroppo con mandorle.
Al prossimo viaggio, Liz.
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