Se come me non ti saresti mai aspettata di fare un salto dall’altro capo del globo terrestre ma alla fine ti ritrovi con un biglietto per Singapore, ti sarà utile questo articolo.
Prima di partire fisicamente per un viaggio così lungo, (lo so, mentalmente sarai già lì), ti toccherà l’infelice compito di fare la valigia, oltre che sorbirti gli amici che cantano in coro Singapore, il pezzo de I Nuovi Angeli.
Non hai nulla da temere, preparare i bagagli per questa città pazzesca è facilissimo. Porta scarpe comode, sia chiuse che aperte e il guardaroba più estivo che puoi.
Non ti conosco, non so se sei “cheap or chic”, sappi solo che ai Singaporiani non importa cosa indossi, non sono snob nonostante vivano in una metropoli: per l’esattezza la città con più grattacieli al mondo. Quindi stai comodo, leggero, ma metti in conto la pioggia, perché ti trovi in un luogo dal clima decisamente tropicale, dove i temporali esplodono all’improvviso e con la stessa imprevedibilità spariscono. Non preoccuparti, la città è testata per piogge torrenziali, le regge alla grande senza grossi problemi, ed essendo cosparsa di un numero altissimo di centri commerciali, uniti da pratiche fermate della metro, potrai di certo trovare rifugio nello shopping compulsivo oltre che ristoro dall’afa.
Sì perché a Singapore fa davvero tanto caldo e il tasso di umidità altissimo non migliora la situazione, devo però confessare che dopo le prime 24 ore ci si abitua, nonostante gli occhiali da vista si appannino ogni volta che si passa da un locale climatizzato alla strada!
Adesso dovresti sentire la partenza sempre più vicina, recati in aeroporto, prendi l’aereo e arriva a destinazione. Il viaggio sarà lungo, ma nel frattempo, mentre sotto di te scorre gran parte del pianeta Terra, è possibile dar fondo a tutta la cinematografia proponibile su un aereo o fare come me: dormire di gusto e arrivare freschi come una rosa appassita.
Messo piede sul suolo Singaporiano penserai due cose: – Come diavolo farò a respirare con quest’afa!? – Bello quest’aeroporto!
L’aeroporto di Singapore è il luogo più lounge dove sia mai approdata, e da qualche mese a questa parte si è arricchito di un’attrazione incredibile, che non puoi perdere anche se sei stanchissimo: il Jewel, ovvero la cascata interna più alta del mondo. Un vortice di acqua piovana alto 40 metri e circondato da una vera e propria foresta ti lascerà a bocca aperta. Ho avuto la fortuna di vederlo dopo solo un giorno dalla sua apertura ufficiale, ed è inutile dirvi che era già preso d’assalto da una marea di instagrammers.
Prima di farti prendere da una febbrile smania di essere dappertutto e contemporaneamente, realizza che non hai il dono dell’ubiquità e scegli, non ci sono tappe obbligate quando si visita una città, ci sono luoghi fortemente turistici, nati e cresciuti ad uso e consumo del viaggiatore di massa, e ci sono i luoghi dove la gente vive una quotidianità più reale, con ritmi veri e in nessun modo condizionati dall’esterno. Cerca di goderti entrambi i lati della medaglia, vivrai un’esperienza bilanciata che avrà delle sfumature personali e ti sentirai meno un numero che “ha visto quello hanno visto tutti”.
Partiamo da Thiong Bahru, uno dei quartieri più antichi della città. Dall’architettura visibilmente coloniale, crea un interessante contrasto coi grattacieli che si stagliano attorno al suo perimetro.
Qui potete trovare negozi e ristoranti lontani dal lusso della parte più turistica, e per quanto spartani possano sembrare, lasciano intravedere il lato fortemente autentico dell’immensa metropoli cosmopolita che è Singapore. Il quartiere sta diventando trendy ed emergono Bakery e ristoranti che affiancano alla tradizione una qualità dei prodotti eccellente. Se volete fare un’ottima colazione occidentale Thiong Bahru Bakery è il posto che non dovete lasciarvi sfuggire.
Ci sono quartieri che rappresentano delle vere e proprie tappe obbligate per chi visita Singapore, Chinatown sta in cima alla lista di certo. Quello che colpisce, nell’epoca oscura che stiamo vivendo come europei, e credo come occidentali in genere, è la totale tolleranza religiosa e razziale, qualcosa di cui purtroppo, al momento attuale, non riusciamo a fare esperienza.
Il primo ricordo di Chinatown lo conserverò sempre nella memoria, perché vedere a pochi metri l’una dall’altra una moschea, un tempio induista e un tempio buddhista è cosa rara, a Singapore però è assolutamente normale.
Chinatown è piena di negozi di ogni tipo, oggetti di valore e ciarpame. Affina la vista e troverai il souvenir giusto, la ceramica decorata, il monile in pietra dura che fa per te, tutto a Pagoda Street.
Ma lo shopping e la bellezza di un quartiere curato e colorato, non è il solo pregio di Chinatown. Tra i grandi e piccoli luoghi di culto disseminati nel quartiere, devi fermarti al Buddha Tooth Relic Centre: forse il tempio più famoso di Singapore, che si erge su 4 piani, e in una stanza ricoperta di oro custodisce un dente di Buddha.
Le meraviglie all’interno del tempio sono molte, resterai incantato dai 10.000 piccoli buddha votivi che ricoprono parte del tempio, dalle cere estremamente realistiche che ritraggono tutti i monaci che hanno diretto il tempio e la Ruota della Preghiera, molto comune nei luoghi di culto tibetani.
Little India è il quartiere in cui vive e si riunisce la comunità indiana di Singapore. Meno ricco del quartiere di Chinatown, a livello urbano tradisce il bisogno di restauro e messa a nuovo di molte strade e case, resta però una fotografia estremamente realistica di come sarebbe un quartiere coloniale indiano di media ricchezza. Sgargiante, colorato e tipico, è un quartiere che devi visitare.
Coi suoi mercati su strada ricchi di frutta di ogni tipo e bancarelle cariche di fiori secchi e freschi che le donne intrecciano in collane fastose e variopinte per le divinità induiste. In questo quartiere, come del resto ovunque a Singapore, c’è un centro commerciale folle e pieno di qualunque cosa tu possa desiderare. Lontano dallo sfarzo delle grandi firme Mustafa è il centro commerciale dove puoi perdere totalmente la cognizione del tempo e dello spazio, trovandoti ad aver acquistato cose che voi umani non potete neanche immaginare, ed ha il valore aggiunto di farti trovare riparo qualora una pioggia improvvisa minacci la tua passeggiata.
Non molto lontano troverai la meravigliosa moschea Masjid Sultan, monumento nazionale e patrimonio dell’umanità. Poco fuori dalla splendida imponenza delle sue cupole dorate, ci sono molti locali libanesi dove servono un ottimo caffè.
Nel quartiere puoi visitare l’Indian Heritage Center e conoscere i Chetty Melaka. Una popolazione molto antica di primi abitanti singaporiani provenienti dall’India e dalla penisola di Malacca, di cultura Tamil e religione induista, unitisi in matrimonio con cinesi e malesi.
Nel museo a loro dedicato, ho recuperato due ricette che preparavano ai tempi del loro primo stanziamento a Singapore.
Il Giardino Botanico di Singapore è una meta imperdibile se vuoi provare l’emozione di sentirti immerso nella foresta pluviale, coi suoi suoni e canti d’uccelli così diversi dai suoni mediterranei.
È meraviglioso e vastissimo, circa 74 ettari. È complicato riuscire ad attraversarlo tutto in un giorno, data la vastità e le molte aree di grande interesse per tutta la famiglia, quindi ti consiglio di tornare a più riprese o di accontentarti scegliendo un’area che può interessarti più delle altre.
In una mattinata piena ho visitato la Foresta Pluviale, la Valle delle Palme e il Lago dei Cigni, ma il giardino offre una delle più grandi selezioni di orchidee al mondo, il Giardino nazionale delle Orchidee.
Inoltre potrete visitare il Giardino dello Zenzero, il Centro Botanico, il Giardino per bambini, il Giardino dell’Evoluzione e la casa del primo custode del Giardino, costruita nel 1868 in perfetto stile coloniale.
Porta con te una borraccia capiente piena d’acqua fresca, ne avrai bisogno, l’afa e l’umidità sono insidiose!
Marina Bay: è qui che devi andare per sentirti in una grande metropoli e immergerti nello skyline più glamour della città!
Marina Bay è certamente il punto più turistico, quello che tutti fotografano e di cui tutti portano un ricordo. Sede del cuore finanziario di Singapore e forse di gran parte dell’Asia, costellata da alberghi di lusso, è anche il trionfo dell’architettura contemporanea in cui si staglia il famigerato Marina Bay Sands, resort e casinò di gran lusso.
Fare una passeggiata a Marina Bay e fermarsi per un aperitivo in uno dei numerosissimi locali ti farà sentire vip per un giorno, ammesso che sia ciò che vuoi veramente!
Per visitare questa zona, ti consiglio il tardo pomeriggio, resta in giro fino a sera e goditi la baia con le sue luci notturne e la movida.
Non sono la persona adatta a trovarsi bene in certe zone, ma la curiosità mi spinge a visitare l’isola di Sentosa, o come la chiamano i depliant turistici, l’isola del divertimento.
Una parte di Sentosa è adibita ad immenso parco acquatico, spiagge bianche con sabbia dei Caraibi, palme da cocco e tutto quello che puoi desiderare per sentirsi all’interno di un’invidiabile cornice tropicale, praticamente perfetto per l’estate perenne singaporiana e se siete una comitiva di spiaggiomani incalliti. Però, tutto questo articificio, anche se realizzato alla perfezione, non è la parte migliore dell’isola.
A Sentosa si arriva tramite treno, ma il modo migliore per arrivarci è certamente usando la funivia che attraversa il grande porto di Singapore e ti fa sorvolare la meravigliosa foresta pluviale in cui è immersa. Guardarla dall’alto, così lussureggiante, è uno spettacolo che devi concederti a tutti i costi.
Come ho già detto i luoghi di culto a Singapore non mancano, convivono pacificamente religioni diverse coi propri luoghi di preghiera fianco a fianco. Ma esiste una simbologia e minuscola architettura di culto su strada che vale la pena di sottolineare, anche perché la troverai facilmente ovunque, skyline a parte.
L’ananas.
La religione più comune a Singapore è il buddismo di matrice cinese, ed è molto facile imbattersi in piccoli altari agli angoli delle strade, in molti dei quali campeggia un ananas, sia fresco che raffigurato in carta o stoffa.
È un simbolo di prosperità, buona fortuna e salute, da offrire al Buddha o in ricordo dei defunti assieme a piccole torte cotte al vapore, altra frutta fresca, fiori, e ovviamente tanto incenso.
Singapore è disseminata di murales, sono tantissimi e tutti legati ai quartieri più antichi della città. Molti rappresentano scene di vita legate al passato e ai mestieri degli antenati, che si svolgeranno proprio nelle strade in cui sono stati dipinti.
Sono tutti in condizioni perfette! Del resto, qui, a partire dai quartieri poveri fino al centro coi suoi grattacieli, il decoro urbano è fondamentale. Difficile trovare un muro imbrattato da scritte casuali o manifesti abusivi.
Ho lottato a lungo nell’indecisione prima di incorporare in maniera stringata il capitolo cibo nel post, ne meriterebbe certamente uno a parte.
Da foodblogger e amante del cibo come parte integrante della storia e della cultura di un popolo, ammetto con soddisfazione di aver conosciuto un mondo di piatti deliziosi, e di non aver mai rimpianto, nemmeno per una volta, nemmeno o per scherzo, la cucina occidentale e quella italiana. Tutte le mie colazioni, pranzi, cene e snack al volo sono accuratamente documentati sul mio profilo Instagram, ma ti lascio qualche dritta veloce per gustare ciò che ho ritenuto imprescindibile.
Il Pandan è una pianta dalle foglie verdi e a nastro, ha un portentoso profumo di biscotto alla vaniglia, ecco perché per strada e nelle case è praticamente onnipresente. Col suo delizioso estratto, nelle bacerò singaporiane, si prepara ogni sorte di dolciume, e il dolce nazionale è infatti a base di questa pianta: la chiffon cake al pandan, comprala da BengawanSolo anche se la troverai ovunque.
Ogni nazione ha la sua crema spalmabile, a Singapore c’è il Kaya, crema di cocco giovane da gustare nei toast caldi, privati della buccia e farciti con un generoso strato di burro.
Potete gustarli dal re del Kaya Toast: Ya Kun Kaya Toast, servito con un caffè al latte condensato.
Per pranzare e cenare, tuffatevi in un Hawker Center, ce ne sono in tutti i quartieri e vi offrono un’esperienza immersiva senza precedenti nel mondo dello street food asiatico.
Si tratta, infatti, di mercati al coperto gremiti di chioschi di cibo. I profumi delle spezie, i vapori delle centinaia di cotture e il gran caldo vi inebrieranno in una sinfonia di sapori deliziosi.
Ti consiglio:
- Wontons e dumplings al vapore
- anatra arrosto
- Char Kuay tieow
- Sin Song Kee fishball noodles
- Hainanese chicken rice
- Satay
Non perderti l’incredibile esperienza di assaggiare almeno un pezzetto di Durian, il frutto più fetido del mondo. Il suo odore non è affatto piacevole, lo ammetto, ma dato il fatto che per molti è un’esperienza molto personale, potrebbe anche piacervi tanto.
Se ami il cibo giapponese puoi mangiarne dappertutto, dalla colazione alla cena, ma lascia che ti consigli un piccolo ristorante che ha rapito il mio cuore, se mai dovessi tornare a Singapore, andrei lì: Man Man Japanese Unagi Restaurant, dove servono esclusivamente anguilla arrosto, dalla vasca in cui nuota ancora viva al piatto.
Un’esperienza da fare per la bontà del piatto, la tipicità del luogo e la cura con cui servono i pasti.
Se hai caldo e cerchi frescura, ci sono ovunque chioschi che ti preparano succhi e centrifugati freschi con tanta frutta tropicale. Prova anche lo Shaved Ice, ovvero ghiaccio raschiato finemente con sciroppi, frutta fresca, canditi e perle di tapioca.
A presto con il prossimo viaggio!
Liz
nadia dice
INCREDIBILE MA VERO…SPLENDIDA SINGAPORE ,!!!!!
DESCRIZIONE PERFETTA E VACANZA GUSTATA ALLA MASSIMA POTENZA…
AUGURO CHE SIA LA PRIMA DI TANTE… BACI!!!!
Le Tortine dice
Grazie, speriamo che si possa tornare a viaggiare all’estero in sicurezza molto presto.