
Con alterna fortuna perchè da autodidatta ospito da uno a cinque alveari nell’orto. La cura delle api è difficile, sebbene siano indipendenti, forti e testarde prese singolarmente, quando consideri l’unità alveare scopri una serie di fragilità che possono mettere a repentaglio la vita di migliaia di loro.
Ci sono annate buone e annate pessime, e mentre il primo approccio ci ha regalato una quantità di miele tale da venderlo ad amici estimatori del bio a km 0, da due anni il raccolto è esiguo, ma sufficiente per noi.
Devo alle api rispetto e onore, anche se non sono sempre all’altezza di difenderle, spero mi perdoneranno ma ce la metto tutta.
Il loro dono più grande, il miele, va celebrato, e a questo proposito non c’è niente di meglio che una brioche semplice, senza farcitura, preparata col lievito madre nato durante il primo lockdown.
Questa brioche, accompagnata da un buon tè caldo, sarà perfetta col mio millefiori, esaltandone tutto il sapore senza coprirlo, in semplicità.
Ringrazio Il Cucchiaio d’Argento per la ricetta!
Ingredienti:
- 250 gr di farina 1
- 55 gr di lievito rinfrescato da almeno 3 ore
- 80 gr di burro ammorbidito
- 65 ml di latte intero tiepido
- 30 gr di zucchero
- 2 uova
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
- granella di zucchero per decorare
- 1 pizzico di sale
In un pentolino sciogliete il lievito madre nel latte tiepido aiutandovi con un cucchiaino o con le mani. Questa operazione è molto delicata perchè la temperatura del latte deve essere simile a quella corporea, non troppo più calda altrimenti si rischierebbe di uccidere il lievito fallendo la ricetta.
Trasferite latte e lievito in una planetarie e unite lo zucchero, le uova sbattute, la vaniglia e la farina setacciata. Lavorate gli ingredienti con il gancio a velocità lenta fino a che non saranno perfettamente amalgamati in un impasto. Proseguite con la stessa velocità fino a che non incorderà, ovvero si staccherà dai bordi della planetaria restando “legato” attorno al gancio.
Ora aggiungete il burro poco alla volta, lasciando che la dose precedente sia sempre ben assorbita prima di continuare con la successiva, e nell’ultima dose mettete anche un pizzico abbondante di sale.
Quando tutti gli ingredienti saranno ben assorbiti e amalgamati, togliete l’impasto dalla planetaria e trasferitelo in una ciotola, lasciandolo a lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio. Le tempistiche del raddoppio sono sempre indicative perchè dipendono dalla forza del vostro lievito. Per lieviti maturi e perfettamente attivi i tempi si accorceranno, mentre per lieviti giovani e non ancora nel pieno vigore ci vorrà più tempo, diciamo dalle 2 alle 6 ore.
Dopo aver quasi raggiunto il raddoppio, proseguite la lievitazione (che sarà naturalmente rallentata) in frigo per una notte (6 ore circa). Riportate l’impasto a temperatura ambiente e ricavatene 8 palline che sistemerete in uno stampo allungato da plumcake precedentemente foderato di carta da forno. Coprite con un canovaccio pulito e fate lievitare in forno con la sola lucina accesa fino a che le palline non avranno raggiunto il bordo della teglia.
Spennellate il dolce col latte e fate aderire sulla superficie la granella di zucchero.
Cuocete in forno già caldo a 180 gradi fino a che il dolce non sarà gonfio e dorato (30 minuti circa).



Apresto, Liz.
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