A pochi chilometri dalla più popolare Locorotondo e dalla famosissima Alberobello, sorge Cisternino, un borgo bianco, vero e proprio gioiello della Valle d’Itria in cui è immerso e incastonato, tra ulivi, muretti a secco e tanti, tantissimi trulli.
Perfetta per un weekend di relax a ritmo lento o per una gita di un giorno, Cisternino stupisce perché sa accogliere i visitatori a braccia aperte, offrendo la bellezza di un borgo bianco, curato, amato e pronto a farsi conoscere in tutto il suo splendore. La gentilezza di ristoratori, affittacamere e abitanti del luogo vi conquisterà tanto quanto il dedalo di viuzze che compone il centro storico. Segno che qui, e in tutta la Puglia in realtà, viene condivisa una visione molto precisa di come debba essere accolto il viaggiatore, sia italiano che straniero, e che la qualità può essere sostenuta senza diventare elitaria.
Lungimiranza e filosofia dell’ospitalità partecipata fanno di Cisternino un borgo da visitare per singoli, coppie o famiglie in cerca di relax e scorci che ti riconciliano col bello. Ecco cosa ho visto e vi consiglio:
Belvedere e Piazza Garibaldi
La nostra visita del centro storico comincia dall’esterno delle mura, affacciandoci al belvedere per ammirare il panorama della Valle d’Itria, puntellato di trulli che appaiono numerosi a piccoli gruppi tra ulivi e sentieri tracciati dai muretti a secco, composti dalle pietre risultanti dalla bonifica dei campi.
Il belvedere è solo uno dei lati di Piazza Garibaldi nel cui centro sorge un monumento dedicato ai caduti. Subito lo sguardo è catturato dalla Torre Grande, massiccia e alta torre di vedetta, posta di fronte al belvedere.
Chiesa di San Nicola
Di fronte alla Torre Grande si trova la Chiesa Madre di San Nicola. Essa poggia sui suoi antichi basamenti, e nella parte dedicata tutt’oggi al culto possiamo ammirare la famosa scultura della Madonna col cardellino risalente al 1517.
Ma la chiesa nasconde sotto al suo pavimento quella che in antichità fu la costruzione primigenia, risalente al X e XI secolo. Attraverso un oblò posto al centro della pavimentazione si possono ammirare le antiche fondamenta, visitabili pagando un biglietto di soli 2 euro.
All’interno del sito archeologico troverete tombe e frammenti di antichi affreschi, alcuni dei quali sovrapposti ad ulteriori affreschi, a testimonianza di quanto il luogo di culto consolidasse la sua importanza nel susseguirsi dei secoli.
Al seguito della visita archeologica, potete ammirare una piccola zona museale dedicata alle statue di culto presenti nella chiesa durante i secoli scorsi, molte delle quali lignee e con delle espressioni nei volti davvero notevoli.
Piazza Vittorio Emanuele
Uscendo dalla chiesa si entra ufficialmente attraverso le mura del centro storico, che si slarga festoso e accogliente nella Piazza Vittorio Emanuele III, in cui spicca svettante la Torre dell’Orologio e un intenso quanto inebriante profumo di carne alla brace, fulcro della cucina tipica di Cisternino.
Questa piazza in estate pullula di vita: bar, ristoranti, gelaterie e negozi vi si affacciano e ospitano le sedute per chi desidera consumare cibi e bevande all’aperto.
Il mio appartamento era situato proprio dietro la torre e la piazza mi ha accolta con la sua vita allegra e vivace per tutte le sere, offrendo musica dal vivo e ospitando spettacoli di artisti di strada.
I piccoli quartieri storici
Da Piazza Vittorio Emanuele III si diramano tutte le antiche vie più famose di Cisternino: le Scheledd, u Pantène e Bère Vecchie.
Questi piccoli quartieri, come del resto tutto il centro storico, sono un tipico esempio di architettura spontanea, case costruite senza seguire un piano architettonico preciso o uniformato alle costruzioni cui sorgono attaccate. Questa particolarità è il punto di forza dei quartieri, tenuti come un gioiello: puliti, bianchi candidi, puntellati da fiori variopinti, balconcini rigogliosi, decori alle pareti o appesi a fili che uniscono i capi delle piccole stradine, tra cui perdersi risulta un vero e proprio piacere sia di giorno che di sera.
Cosa mangiare
La punta di diamante della cucina di Cisternino sono i fornelli pronti, macellerie che sono diventate ristoranti, nei quali si entra, si sceglie al bancone la carne e la si consuma qualche minuto dopo cotta a puntino alla brace, scegliendo dei contorni di ortaggi o verdure e del buon vino locale.
- Bombette – Classiche, piccanti, gorgonzola e noci, ai funghi porcini. Al Vecchio Fornello, in piazza Vittorio Emanuele III, ne fanno per tutti i gusti e sono davvero ottime e cotte alla perfezione, ben cotte all’esterno e restando perfettamente succose all’interno.
- Gnummaredd – Cuore, polmoni e fegato di agnello alla brace, conditi con sale e limone. Un piatto tipico semplicemente divino e anch’esso cotto a dovere.
- Orecchiette al pomodoro con cacioricotta – Davvero, non si può andare in Puglia senza assaggiare almeno un piatto di orecchiette, che a Cisternino sono condite con pomodoro e cacioricotta.
- Focaccia coi pomodorini e cipollata – Altro fiore all’occhiello della gastronomia pugliese sono le focacce. Ne ho presa una classica coi pomodorini in superficie e la cipollata, focaccia ripiena di cipolle stufate e olive.
- Piatti vegani – Cisternino non trascura nessuno, e ci sono anche locali e gelaterie che hanno un’offerta vegana sfiziosa e di gran qualità, un curioso del buon cibo non può tirare dritto!
Forni, bar e gelaterie rigorosamente artigianali offrono dolci degni di nota: eccoli
- Tarallini allo zucchero – Comprati al forno del centro storico di Cisternino. Buoni, semplici e perfetti per declinare un simbolo culinario pugliese anche in versione dolce. ne ho comprato un sacchetto per la colazione e non ho intenzione di dividerlo con nessuno!
- Crostatina alla ricotta con confettura di fichi e gocce di cioccolato fondente – In Piazza Vittorio Emanuele III a Cisternino c’è il Bar Fod, attivo dagli anni 50. Per la colazione ha cornetti dalla sfogliatura perfetta e delizie come questa crostata.
- Sorbetto al limone e mango – Amo i sorbetti fatti con vera frutta! Limone e mango, cremosi, freschi e deliziosi, una vera goduria per il palato!
- Gelato artigianale all’anguria e gelso – I gelati artigianali sono ritempranti, soprattutto col caldo afoso. Quando sono fatti così bene, li scelgo sempre alla frutta.
Per mangiare ottime bombette e gnummaredd AL VECCHIO FORNELLO
Per colazioni, aperitivi e sorbetti deliziosi BAR FOD
Per dell’ottima cucina veg in un luogo delizioso e ben curato MICRO
Per taralli dolci e salati, pane e focacce AL VECCHIO FORNO
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Al prossimo viaggio, Liz.
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