Dai monasteri alle fiere, dalle case della gente comune fino alle nostre tavole. Il mostacciolo è forse il dolce più antico che si conosca in Italia.
SALTA ALLA RICETTAI Mostaccioli o Mustazzuoli sono dolci antichissimi e diffusi dal centro Italia fino al profondo sud. Prendono il nome da un ingrediente particolare che dava loro sapore, profumo e colore caratteristico: il mosto d’uva cotto. Le origini di questo dolce, che a seconda delle regioni ha subito influenze magno greche o arabe, si perdono nel tempo, fino a sostenere che fosse addirittura la prima forma di dolce che conosciamo, di cui, pare andasse ghiotto persino San Francesco d’Assisi.
Enumerare le varianti, che possono essere molto sostanziali, da regione a regione, da provincia a provincia e da paese a paese è complicato ma affascinante. In ogni caso, come San Francesco ci suggerisce, i primi grandi maestri dell’arte antica dolciaria e dei mostaccioli in particolare, furono proprio monaci, che dai monasteri e dalle certose fecero conoscere i loro prodotti, replicati poi dalla gente comune che aveva la possibilità di procurarsi gli ingredienti.
Anche la Calabria segue il solco dei monasteri per risalire alla ricetta originaria dei mostaccioli.
In particolare la certosa di Serra San Bruno e il convento Domenicano di Soriano Calabro furono il centro da cui si è diffusa la ricetta, nella sua forma a impasto duro e modellato in figure di animali, pesci, donne e uomini e simboli di prosperità e abbondanza come la palma e il canestro.
Decorati con piccoli frammenti di carte di alluminio colorate, questi mostaccioli sono un vero pilastro dei nostri ricordi da bambini, e tutt’oggi campeggiano nei chioschi di dolciumi tipici delle fiere come dolci da celebrazione per eccellenza. I mastri mostazzulari, un tempo, ne conservavano gelosamente la ricetta e l’arte nel modellare sempre più riccamente le figure. Vi segnalo, per approfondire la storia di questi mostaccioli unici in Italia, l’articolo sul blog dell’antropologo Sergio Straface molto completo e appassionante, corredato persino di ricetta.
Una versione recente e comunque popolare è quella del mostacciolo semi morbido con le mandorle. Già porzionato in fette che mostrano la farcitura. Questo dolce tradisce la perdita dell’ingrediente che gli da il nome. Da tempo, ormai, la variante più comune del mostacciolo ha il miele, ma non più il mosto cotto, forse per una certa difficoltà nel reperire il mosto, dato che, a differenza del passato, le famiglie non producono tanto vino casalingo.
Anche i mostaccioli semi morbidi con le mandorle e il miele sono tipici delle feste in genere, e in particolare sono alimento da fiere, dove tra le goloserie da bancarella, comprese di mandorle pralinate, torroni e profumo di zucchero filato, campeggiano in bella mostra in pacchettini trasparenti. Sono, almeno in Calabria, il regalo di buon augurio che si fa in occasione del Santo patrono di turno.
La versioni di famiglia si concedono digressioni sulle ricette a seconda della celebrazione e anche dei gusti dei commensali. La ricetta che vi presento, per augurarvi “buona fine e buon principio”, ha nell’impasto la presenza del cioccolato e della scorza d’agrumi, due ingredienti popolari in gran parte dei dolci natalizi locali ma che nella produzione di mostaccioli duri o semi morbidi tradizionali non sono presenti.
Concediamoci una variante golosa del mostacciolo calabrese al miele e mandorle, che ho disonestamente rubato a mia madre che l’ha presa da una sua amica, che l’ha presa da una signora di paese, e chissà quali altri girotondi avrà fatto.
La presenza del cioccolato nella dose che vi indico non è affatto invadente e fa conservare molto bene il gusto di miele e mandorle tostate tipico dei mostaccioli, diventano così un cadeau che arriva dritto dritto dalla nostra tradizione dolciaria più antica con un tocco discreto di modernità.
I mostaccioli si conservano a lungo se posti in contenitori dalla chiusura ermetica, altrimenti perdono fragranza diventando un po’ mollicci. Conservateli bene e ne godrete per tanto tempo.
Mostaccioli calabresi al miele con mandorle e cioccolato
Equipment
- 1 pentolino
- 1 Ciotola capiente
- 1 placca da forno
- carta da forno
Ingredienti
- 375 gr miele millefiori (oppure arancio o agrumi misti)
- 250 gr mandorle tostate
- 150 gr cioccolato fondente
- 1 arancia
- 12 gr cannella in polvere
- 375 gr farina 00
Istruzioni
- Fate scaldare il miele in un pentolino finchè non sarà fluido. Lasciatelo intiepidire.
- Versate il miele tiepido in una ciotola capiente e aggiungete il cioccolato a pezzetti molto piccoli. Proseguite con la farina ben setacciata e amalgamate bene il tutto con un cucchiaio. Attendete che il composto si raffreddi.
- Nell'attesa tostate le mandorle in un padellino e frantumatele molto grossolanamente in pezzi grandi, o, se preferite, lasciatele intere.
- Aggiungete le mandorle, la scorza d'arancia e la cannella a impasto freddo. Amalgamate con le mani su una spianatoia e formate un salsicciotto dal diametro di 8/10 cm.
- Adagiate il salsicciotto su una placca da forno rivestita di carta. Infornate a 150 gradi per 30/40 minuti.
- Lasciate raffreddare completamente il salsicciotto prima di tagliarlo a fette sottili. Si conserva per parecchi giorni in contenitori dalla chiusura ermetica.
Note
Buon Anno a tutti! Liz
Nadia Bruni dice
Che spettacolo… i sapori indimenticabili della Calabria !!!!
Da preparare sempre e non solo a natale.
Li ho mangiati e uno tira l’altro… complimenti alla maestra 😅🙋🏻♀️💞