Una ricetta piccola e velocissima in attesa che arrivi la primavera (ci siamo quasi)
SALTA ALLA RICETTAL’attesa è un momento, ma è anche un luogo. In attesa si sta, come si fa quando si è da qualche parte, in un luogo fisico.
Capita a tutti di dover attendere, di esercitare il lato adulto della pazienza perchè coscienti di non poter fare altrimenti. Attendere una persona, una notizia, un risultato, una stagione che tarda ad arrivare, come questo marzo piovoso e ancora troppo grigio, che bagna i primi boccioli sui rami e i primi fiori che preludono alla primavera: i narcisi e le violette.
L’attesa può essere snervante, e di certo mi impedisce di concentrarmi in cose complesse, allora abbasso lo sguardo e lo rimpicciolisco, cerco la meraviglia nel piccolo, che a volte nasce e si manifesta eroicamente sotto il nostro sguardo indifferente e distratto.
Qualche giorno fa camminavo in giardino, col cappuccio del giubbotto calato sul viso a ripararmi dal vento e pensavo: che razza di primavera è mai questa? Poi, accanto ai narcisi gialli piegati dalla pioggia, ho visto un bel tappetino di violette, piccole, allegre e fitte fitte, come un gruppo di bambine felici coi vestiti a festa. Le ho colte e mi sono ricordata della prima volta che sono stata a Parigi, avevo portato come souvenir dolce un vasetto di violette candite e un vasetto di rose candite.
Così ho deciso per una ricetta facilissima ma di grande amore per la natura, perchè se volete farla dovrete andar per violette e coglierle una per una, scegliendo quelle dal fiore integro e conservando lo stelo.
Ci sono due modi per candire i petali dei fiori. Uno, più antico, consiste nello spennellare i fiori di albume appena sbattuto per poi rigirarli nello zucchero fine, non quello a velo che rischierebbe di farli sembrare degli enormi grumi bianchi. In questo caso bisogna avere uova freschissime e le mie gallinelle sono ancora poco generose, quindi non avendo uova ho preferito per la seconda opzione, altrettanto facile e veloce: lo sciroppo di zucchero.
Come usare le violette candite? Nel tè verde o nelle tisane, frullate assieme allo zucchero per fare pan brioche o pani dolci da colazione, nelle marmellate di agrumi, per aromatizzare un vasetto di miele, per decorare dolci glassati e torte vintage.
Violette candite
Equipment
- 1 pentolino
- 1 vassoio
- certa da forno
- 1 piattino da frutta
- carta assorbente
Ingredienti
- 35 violette con lo stelo
- zucchero semolato + altro per la canditura esterna
- acqua
- carta assorbente
- pinzetta alimentare
Istruzioni
- Pesate le violette. Una trentina di violette peseranno all'incirca 5 grammi.
- Calcolate 10 grammi di zucchero per 5 grammi di violette.
- Mettete lo zucchero in un pentolino con poca acqua, portate a bollore e fate restringere fino a ricavare uno sciroppo. Spegnete il fornello.
- Lavate molto delicatamente le violette, adagiatele su un foglio di carta assorbente, e quando l'acqua in eccesso sarà assorbita tuffate i fiori nello sciroppo.
- Ricoprite di zucchero semolato (fine sarebbe l'ideale) un piattino da frutta e con la pinzetta prelevate le violette nel pentolino dallo stelo. Ricopritele delicatamente di zucchero e ponetele su un vassoio foderato di carta da forno, ben distanziate ad asciugare.
- Dopo 12 ore girate le violette e lasciate asciugare ancora. Dopo 24 ore saranno ben asciutte e potranno essere conservate in un barattolo dalla chiusura ermetica.
Note
Alla prossima ricetta, Liz.
Pina dice
Proverò
Le Tortine dice
Fammi sapere. Adesso è arrivato di nuovo il tempo delle violette!