Colorata, giovane, vivace, un crocevia di tradizioni come tutte le grandi città portuensi. Marsiglia è magica, baciata dal Mediterraneo e benedetta dalla “Bonne Mère“.

A Marsiglia non manca niente: il sole anche d’inverno, un mare placido e pescoso, bella gente e ottimi locali con buon cibo, storia, bellezze naturalistiche, e musei tutti gratuiti. Se state progettando la vostra prossima vacanza vi indirizzo proprio qui, nella Francia mediterranea che profuma un po’ d’Italia, di mare e pesce, di lavanda e sapone all’olio. Qui, dove il francese è veloce e masticato e ci si saluta dicendo “ciao ciao”, tra murales colorati, cultura urbana e boulangerie traboccanti di profumato pane e sfoglie croccanti, proprio qui, dicevo, potreste innamorarvi, e provare una forte nostalgia al ritorno.
Benvenuti a Marsiglia, capitale di Provenza, città più antica di Francia, seconda in grandezza dopo Parigi e luogo che ha dato i natali proprio all’inno nazionale: la marsigliese!
Sono stata a Marsiglia per una settimana, ho visto molto e molto avrei ancora da vedere, ma trascorrere il Natale qui è stato magico. Il sole sghembo d’inverno ci ha regalato un tepore inaspettato tutti i giorni e il tanto temuto maestrale, vento che sferza spesso la città, si è fatto sentire giusto al nostro arrivo, per rendere più friccicarello l’atterraggio dell’aereo, poi ci ha concesso una lunga tregua.
Marsiglia è da pochi mesi gemellata con Napoli, città alla quale si accosta per la bellezza dei moli e del porto, i tramonti sul mare, i vicoli colorati e tentacolari dei quartieri più antichi, e anche una certa fama di città non sicura, dovuta ad un passato legato alla mafia locale, quella delle bande dei marsigliesi di cui resta traccia solo nella cinematografia degli anni 80.
State tranquilli, Marsiglia è sicura e a misura di turista. È bella, sorridente, educata e gentile, come tutte le persone che ho incontrato lì. Ma avrei dovuto aspettarmelo, perchè tutti quelli che mi hanno messa in guardia, alla fine, non ci erano mai stati!
Ma cominciamo il nostro giro della città dal centro, dal luogo in cui tutto è iniziato.
Vieux Port: da porto fenicio a centro storico della città.
Basta prendere la metro e vi troverete subito catapultati sulle banchine del vecchio porto. Poco prima di uscire, potrete ammirare dei pannelli illustrati che raccontano con orgoglio la liberazione di Marsiglia dal giogo del nazismo, poi profumo di mare, di pesce, cozze e ostriche vendute dai pescatori locali, vociare di gente, musica e allegria.

Il Vieux Port fu il luogo dove per primi misero piede i fenici e i greci poi, dove costruirono il loro approdo a cui diedero il nome Messalia. Sembra un tempo lontanissimo guardando oggi questo porto ormai turistico a forma di ferro di cavallo, pieno di barche, di ristoranti di pesce, chiese, teatri, caffè, e saponerie.



Percorretelo da estremo a estremo e troverete molte cose interessanti da vedere. Partendo dall’estremità meridionale potete visitare l’Abbazia di San Vittore.
Antichissima, questa abbazia con annessa chiesa fu distrutta e ricostruita nell’anno mille. Del luogo che ospitava i monaci e l’abate non resta nulla perchè fu distrutto durante la Rivoluzione Francese, ma possiamo ammirare la chiesa, imponente e austera. Dall’esterno la si potrebbe confondere con un forte, con mura spesse difficili da espugnare. L’ingresso è gratuito e potete visitare anche le catacombe.



Uscendo dalla chiesa potete godervi una bella passeggiata sul lato meridionale del vecchio porto e imbattervi in un piccolo museo. Con una quota di cinque euro entrerete nel museo del sapone, allestito in quella che anticamente era la saponeria La Licorne.

Sappiamo tutti quanto è famoso il sapone di Marsiglia, e visto che bisogna diffidare dalle imitazioni conviene fare una scorta di vero sapone, magari aromatizzato con la famosa lavanda di Provenza o all’olio d’oliva. Dopo aver fatto un breve viaggio nella storia del sapone presso il museo, potete fare una capatina allo shop convenzionato e acquistare saponi profumatissimi per voi e come souvenir di viaggio per i vostri amici (io, almeno, ho fatto così!).


Sotto Natale al Vieux Port troverete il tradizionale Marchè aux Santon, cioè un mercatino di Natale interamente dedicato ai pastorelli del presepe, artigianali, di tutte le misure, da dipingere o già dipinti. Ogni famiglia di artigiani espone e vende i Santons presso il suo chiosco. E come in ogni mercatino di Natale marsigliese, c’è sempre chi vende il vin chaud (il nostro vin brulè) per ritemprare i visitatori dal freddo.

Il mercatino è antico, ed è stato creato nel 1803. Da allora, per i marsigliesi, da metà Novembre fino all’Epifania, è tradizione acquistare i pastorelli per allestire il presepe proprio qui.


Proseguendo la nostra promenade sul lato settentrionale vi imbatterete in locali e ristoranti per tutti i gusti. La maggior parte di essi offre piatti provenzali e marsigliesi, a base di pesce e frutti di mare. Ma non è ancora arrivato il momento di metterci a tavola!
All’estremo lato settentrionale del Vieux Port troviamo Fort Saint Jean, antica fortificazione sul mare eretta dai cavalieri ospitalieri di San Giovanni per proteggere le porte di Marsiglia e come punto di partenza per le crociate. La sua struttura, infatti, mi ha ricordato le fortificazioni che ho visitato a Malta.
Il forte è inserito nello splendido complesso del MuCEM, il Museo della Civiltà Europea e Mediterranea, è visitabile gratuitamente e contiene in alcune sue sale una video installazione a tappe che racconta a i visitatori la storia della città di Marsiglia a partire dagli albori coi primi sbarchi dei fenici lungo le coste, un tempo in parte paludose, poi bonificate successivamente dai greci. Questa tappa, prima di entrare nel modernissimo MuCEM è essenziale per comprendere le origini e la forte identità mediterranea della città, che si estrinsecherà nelle esposizioni del museo.

Notre-Dame-de-la-Garde

La Major e la Bonne Mère: due luoghi di culto simbolo della città.
Usciti dal MuCEM vi aspetta una bella passeggiata, magari col sole al tramonto sul viso, alla vostra sinistra il mare e di fronte a voi la splendida Cathèdrale de Sainte-Marie-Majeure, la cattedrale di Marsiglia, ricca e imponente, da tutti chiamata semplicemente La Major.

Sorta sulle rovine di altre cattedrali più antiche, fu costruita a partire dal 1852. Assieme a Notre-Dame-de-La-Garde è il simbolo della città, e al suo interno può ospitare circa 3.000 persone.


L’abbacinante imponenza dell’esterno, si sposa con la bellezza dell’interno.



Ma il grande amore dei marsigliesi è rivolto in maniera speciale a Notre-Dame-de-la-Garde. Questa basilica sovrasta la città, funge da faro e da benedizione su tutto il suo perimetro. È stata ed è la protettrice dei marinai e tutti quelli che partivano per mare lasciando il porto col cuore colmo di sparanza e di paura. Dall’alto della rupe ove sorge si può vedere tutta la città, e tutta la città può vedere Lei alzando gli occhi.


L’interno della basilica, decisamente più piccolo rispetto alla cattedrale è tappezzato di ex voto e storie di devozione e desideri avverati. È un luogo importantissimo della città, che raccoglie le storie dei suoi cittadini più credenti che la chiamano Bonne Mère.



Le Panier, il quartiere più storico della città.
Sede del primo insediamento dei greci, quando la città si chiamava Messalia, il quartiere le Panier è il più antico di Marsiglia, e probabilmente di tutta la Francia. Da secoli, però, fu malvisto a causa dell’ambiente insalubre, popolato da cittadini poveri che spesso vivevano di espedienti e dei suoi vicoli stretti e tortuosi, che da sempre hanno fatto da rifugio ideale per malviventi, contrabbandieri, mafiosi. Le strade erano popolate da prostitute e la vita si mostrava in tutta la sua precarietà e durezza.
Ma se questo poteva essere vero fino a qualche decennio fa, ora non v’è traccia di malavita, né il quartiere si presenta pericoloso. Tutt’altro! Le Panier è uno dei quartieri storici più belli di Marsiglia, frequentato da turisti tutti i giorni, è il quartier generale di molti artisti di strada, pittori, ceramisti, artigiani. Le sue vie strette sono ora coloratissime e le pareti delle case sono una vero e propria esposizione d’arte a cielo aperto. Campeggiano murales ovunque e ogni angolo è fiorito grazie alla creatività dei nuovi residenti. Qui potete trovare anche degli ottimi ristoranti di pesce e locali d’ogni genere. Una vera e propria rinascita che rende il quartiere una tappa obbligata per chi visita la città.




Al centro del quartiere visitate l’Hospice de la Charitè chiamato anche Vieille Charitè, dove dal settecento hanno trovato alloggio i mendicanti della città prima, gli sfollati durante la seconda guerra mondiale e gli indigenti negli anni ’60. Ora ospita un museo e un centro culturale.



Rue Canebière tra shopping e storia.
Tornando dal quartiere Panier al Vieux Port potete immettervi in Rue Canebière per una passeggiata tra locali e negozi. Nel periodo natalizio, proprio imboccando la strada dal porto troverete un mercatino di Natale con specialità culinarie francesi. il posto ideale per un pasto veloce che non vi faccia rinunciare alla curiosità di assaggiare piatti locali, annaffiati sempre dal vin chaud.
A pochi passi da qui troverete un centro commerciale, e qui mi direte che non sia tanto interessante. Il punto è che attaccato al centro commerciale c’è un importantissimo sito archeologico, scoperto proprio in occasione degli scavi per le fondamenta del centro. Mentre la città si preparava a dare ai cittadini un luogo proiettato verso la moderna società del consumo, la storia del luogo ha dato uno scossone a tutti, perchè a pochi metri, giù nel suolo, è stato scoperto il sito in cui sorgeva il primissimo antico porto di Messalia, con resti di banchine, fortificazioni e imbarcazioni con vasellame per i commerci. Qui sbarcarono liguri e focesi e gettarono loro le vere fondamenta per la nascita della città.
Ecco, tra storia e modernità, vi troverete sul Jardin des Vestiges, il sito archeologico seguito dal Musée d’Histoire de Marseille, attaccato al centro commerciale, che è sorto comunque, solo un po’ più in là.
Il museo è piccolo ma fondamentale se volete conoscere la storia di Marsiglia e se volete trovarvi di fronte a resti antichissimi di imbarcazioni greche in legno, che la conformazione del terreno ha preservato per giungere fino al nostro stupore. Anche questo museo è gratuito, ça va sans dire…



Marsiglia e il mare: da la Corniche Kennedy alle spiagge del Prado.
La Corniche Kennedy è una passeggiata di quasi 5 km. Marsigliesi e turisti la percorrono come una passeggiata di relax costeggiando il Mediterraneo, ma è servita da numerose fermate di autobus per chi vuole stare comodo o è stufo di camminare.
Immagino questo lungomare gremito di gente in estate, ma devo dire che il fascino del mare d’inverno, con le belle giornate e il sole tiepido sul viso, va riscoperto. Anzi, credo che sotto Natale, con un inverno ormai mite, ci si gode meglio il posto senza la calca estiva.
Passeggiando vi troverete di fronte al monumento aux heros de l’Armée d’Orient et des terres lointaines e al Vallon des Auffes, piccolo e molto caratteristico porto di pescatori. Fate un salto da chez Fonfon, famoso ristorante di pesce.




Questa lunga promenade sfocia nelle spiagge del Prado. Spesso l’affaccio sul mare a Marsiglia è costituito da rocce basse e frastagliate, ma la città è dotata di spiagge balneabili molto ampie, con servizi efficienti e locali. Qui si trova la famosa ruota panoramica di Marsiglia. Certo, dopo averne viste diverse in giro per il mondo non mi fa un grande effetto, ma i marsigliesi pare ci tengano particolarmente…
Anche qui sono stata ben felice di aver approfittato di un inverno mite per visitare il Prado e passeggiare in tranquillità, perchè ho l’impressione che in estate il luogo sia parecchio affollato!

Château Borely e Palais Longchamp: due luoghi imperdibili che ospitano musei.
A pochi passi dalle spiagge del Prado, immerso nel suo giardino con annesso ippodromo, c’è lo Château Borely, costruito nel settecento dalla ricca famiglia Borely, commercianti dalla grande fortuna. Dopo aver approfittato della bella giornata per una passeggiata, dalla spiaggia siamo passati al museo gratuito annesso al palazzo: il Museo delle Arti Decorative, della Moda e della Ceramica.

Qui abbiamo visitato la collezione permanente di ceramiche francesi e provenienti da tutto il mondo, anche dalla Cina, le cui decorazioni finissime lasciano senza parole!



Non mancate di ritagliarvi un momento per visitare Palais Longchamp, un palazzo sontuoso con una bellissima fontana, costruito per celebrare l’arrivo dell’acqua in città.
Il palazzo ha due ali laterali che ospitano rispettivamente il Museo delle Belle Arti di Marsiglia e il Museo di Storia Naturale. Gratuiti. Sì, anche loro!

Dietro al palazzo c’è un grande parco. Durante le feste una parte di questo parco ospita burattinai e attori di strada che realizzano piccoli spettacoli per famiglie. Meraviglioso!

Due luoghi di culto opposti: Saint Vincent de Paul e l’Orange Velodrome.
Alla fine della strada principale di Marsiglia, Rue de Canebière, trovate l’Église des Réformés o di San Vincenzo de’ Paoli. Bellissima chiesa neogotica dalle guglie altissime. Abbiamo incrociato le sue guglie diverse volte, mentre spuntavo impertinenti dai tetti, ma avevamo spesso altri programmi e l’abbiamo visitata alla fine della vacanza. Abbiamo fatto bene a non perderla perchè è bellissima sia fuori che dentro.



L’abbiamo vista troneggiare dal panorama della città che offre Notre-Dame-de-la-Garde così come l’imponente stadio Vélodrome. Un’opera architettonica notevole, oltre all’importanza che riveste per gli appassionati di calcio, in quanto quartier generale dell’Olympique Marsiglia. Vale la pena non perdere una visita allo stadio, anche se, qui la visita si prenota e si paga, in barba a tutti i musei cittadini che sono gratuiti.

Cours Julien: il mio quartiere per una settimana.
Abbiamo vissuto una settimana alloggiando in un vicolo coloratissimo di Cours Julien, il quartiere di Marsiglia interamente permeato dalla street art, anzi, è esso stesso una grande e unica opera in cui campeggiano graffiti di ogni genere, fatti benissimo, che spesso ricoprono con grande cura ogni angolo possibile.
La sera c’è sempre molta vita. Giovani e meno giovani s’incontrano nei locali, spesso piccoli e vissuti nell’immediato esterno, in piedi, a chiacchierare. Poco uso dei cellulari, molta voglia di parlarsi vis à vis e di divertirsi. Le finestre del nostro piccolo appartamento affacciavano su un locale molto popolare in zona, molto accogliente e vissuto a tutte le ore della sera da gente che beve senza essere molesta; il bar de Champs de Mars.

Cosa ho mangiato e dove:
La cucina marsigliese è cucina provenzale, con gli odori mediterranei tipici delle erbette di Provenza, il cui bouquet è rigorosamente codificato per avere sempre il giusto equilibrio e distinguersi, l’olio d’oliva, l’aglio, pesce fresco e bivalvi, spezie orientali e il profumo di fiori di lavanda, miele, canditi al melone, e un uso incredibile dell’acqua ai fiori d’arancio nei dolci: in poche parole Marsiglia è figlia del caldo mare che la bacia.
- Frittura di pesce e cozze – Al Vecchio Porto ci sono molti ristoranti, scegliete sempre quelli che fanno cucina locale e ritroverete, forse inaspettatamente i sapori di casa, come questa fritturina di pesci freschi.
- Quiche classica – Per un pranzetto veloce che non rinunci, però, ad assaggiare piatti francesi.
- Indivia al forno – Ricoperta da formaggi filanti, prosciutto e salsa besciamelle giace l’indivia al forno. Piatto marsigliese che ti da l’illusione di mangiare verdure solo finchè non lo assaggi! Buonissimo e super calorico.
- Tartiflette – Cibo da mercatino. Non so mai resistere ad una dose di patate lesse annegate nei buonissimi formaggi francesi da fonduta!
- Panisse – Dalla liguria, queste antiche frittelle di farina di ceci hanno proseguito il loro cammino lungo la costa arrivando in Provenza, a Nizza e Marsiglia, diventando cibo di strada o antipasto da servire con l’immancabile salsa aïoli.
- Aiöli complet – Servita con ortaggi lessi o arrosto quali: carote, fagiolini, patate. La mitica salsa Aïoli, denominata “complet”, si serve anche con baccalà lesso, camberoni, uova sode e cozze alla provenzale. Ecco un buon articolo che vi spiega cos’è: Aïoli e grand aïoli, una specialità di Marsiglia.
- Cozze alla francese – Cotte nel loro intingolo di scalogno, prezzemolo, sedano e burro, diventano un piatto da non perdere, le trovate praticamente ovunque nei ristoranti di Marsiglia, anche in versione fritta.
- Manzo stracotto con grasso d’anatra, champignon alla parigina e purè di patate – Mangiato in un locale molto fico vicino a San Vincent de Paul… un piatto divino!
- Pastis – Popolarissimo liquore all’anice che i marsigliesi consumano all’ora dell’aperitivo allungandolo con acqua. (In foto servito con crostini e tapenade)
- Vin chaud – Il vino caldo in inverno è ovunque, preparato con spezie e scorze d’agrumi, a volte è “corretto” col Pastis. Ne esiste una versione bianca e una analcolica con succo caldo di mele.









Passiamo ai dolci (ah, che nostalgia!):
- Navettes – Biscotto tipico di Marsiglia, comprato nel forno che li ha inventati alla fine del settecento. Dopo una breve fila (marsigliesi e turisti nelle feste si sono affrettati a farne scorta) ho potuto fare scorta anch’io per la colazione in casa. Si tratta di biscotti oblunghi con il tipico squarcio in mezzo, a simulare delle barchette. L’impasto è ben sostenuto, qualcuno potrebbe definirli anche duri sotto i denti e il profumo di fiori d’arancio è intenso e inebriante. Vale la pena provarli e inzupparli nel tè.
- Calissons d’Aix – Piccoli capolavori a forma di goccia, costituiti da un impasto a base di pasta di mandorle e melone candito, frullati e agglomerati nella classica forma e ricoperti in superficie di glassa.
- Pompe à l’Huile – Brioche all’olio d’oliva profumata con fiori d’arancio, semplice eppure dal gran sapore. Compratela nei panifici, è straordinaria!
- Madeleine – Come fai a non comprarne un sacchetto?
- Pain perdu – Delizioso, come ogni cosa che viene servita nel mio cafè preferito: La Muse.
- Bugnes ripieni alla mela – Col freddo inverno, tra gli stand dei mercatini, un dolce fritto ripieno di polpa di mela incandescente non ve lo deve levare nessuno!








Per le feste natalizie in Provenza si festeggia mettendo in tavola tredici dolci. È dunque ufficiale che debba essere la mia patria adottiva!
E poi? Andate nei panifici, comprate pene fresco e dolci, croissant dalla sfogliatura perfetta e croccante. Un vero paradiso!



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- Vienna: cosa vedere e mangiare nella capitale più sontuosa d’Europa.
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Al prossimo viaggio, Liz.
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