Ho bisogno di schematizzare per riuscire a fare qualunque cosa.
È una prassi che andrebbe applicata quando serve davvero, ma purtroppo mi capita di spalmarla su tutto quello che concerne il mio agire, dal fatto che non comincio bene la giornata se non ho rifatto il letto, fino al mio lavoro che inquadro in piccole azioni da portare a termine in un certo tempo e in un certo ordine.
Succede perchè so che altrimenti finirei per trovare interessante fissare un oggetto sulla scrivania per ore piuttosto che svolgere azioni concrete, quindi mi serve.
Quando applichi ovunque una regola, succede anche di indovinare un modo d’agire nel giusto. Quindi mi sono sentita in dovere di abbracciare questa filosofia: al mondo il cibo è purtroppo ancora un privilegio, occuparsi di dolci è un privilegio doppio, perchè tecnicamente il nostro corpo non ne ha davvero bisogno, piuttosto è la nostra mente nella parte che indugia al piacere e all’edonismo ad averne necessità.
Dedotto che io sia una privilegiata che crea e scrive di cose da privilegiati, resta la mia pratica: cucino solo i dolci che consumo, e lo faccio solo al mattino, tranne casi cadenzati dal calendario, in cui festeggiamenti e riunioni di famiglia richiedano un dolciume per augurarsi qualcosa di speciale.
La Pasqua è stata impietosa.
Sotto il fuoco incrociato della pastiera classica di mia suocera e la mia blasfema, ma amatissima, versione al cioccolato, ho dovuto consumare anche una colomba. Il risultato è stato ottimale. Non ho sprecato niente, ma per lungo tempo non ho infornato dolci.
Questo mi è costato. Non rinnovare periodicamente il piacere della creazione e dello studio che la precedono mi crea non poca sofferenza.
Ma ora, dopo circa un mese senza dolci nuovi da pensare e sfornare, ho ritrovato il mio tempo gioioso. Non usavo le banane da tempo immemore e Cinnamon Lady mi ha risvegliato la voglia di Banana Bread. La versione al caffè doveva essere provata, ma in casa avevo l’orzo, ugualmente delizioso.
L’obiettivo è creare un abbinamento che sappia di colazione e prima mattina, quindi orzo e caffè sono perfetti. Banana per l’energia, e sicuramente lamponi per una sferzata di gusto e arricchire con note acidule un dolce già intensamente aromatico.
Il caso ha voluto che suonasse proprio come quella canzone lì, quindi mi toccherà con gran piacere taggare Gianni Morandi su Instagram!
Ingredienti:
- 300 gr di farina per torte
- 120 gr di zucchero di canna finissimo
- 3 uova
- 2 banane molto mature
- 100 gr di lamponi freschi
- 180 gr di panna acida
- 90 gr di burro
- 4 cucchiaini di orzo solubile
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 presa di sale
In un pentolino capiente fate fondere il burro e aggiungete l’orzo solubile. Spegnete il fornello e mescolate per far sciogliere e amalgamare bene l’orzo, unite la panna acida, mescolate bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Tenete da parte per far raffreddare il tutto.
In una piccola terrina schiacciate le banane mature con una forchetta, riducetele in purea e aggiungetele al composto di burro, panna e orzo.
In una ciotola ampia, montate con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, finchè non risultino chiare e gonfie. Unite il composto con burro, panna e banane, che nel frattempo si sarà notevolmente intiepidito (se così non fosse attendete che si raffreddi) e proseguite a montare.
Lasciate le fruste e con un cucchiaio incorporate poco alla volta e delicatamente la farina setacciata con il lievito e il sale. Aggiungete altra farina solo quando la dose precedente sarà ben assorbita. Completate aggiungendo i lamponi, avendo cura che non si danneggino troppo mentre mescolate.
Imburrate e infarinate una teglia da plumcake e versate l’impasto. Infornate a 180 gradi per 45/50 minuti, controllando con uno stecchino che la cottura sia ottimale. Se il dolce dovesse scurirsi troppo in superficie, copritelo con un foglio di alluminio.
Sfornate e lasciate raffreddare completamente prima di togliere il vostro banana bread dallo stampo.
Servite a colazione con orzo o caffè in tutte le sue declinazioni.
Alla prossima ricetta, Liz.
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