
É molto di moda e ci ammanta di un certo fascino il momento di fare buoni propositi, sia di fine anno, o in settembre, quando l’estate fa da spartiacque ad un anno non solare, che inizia quando finisce il nostro sentirci in vacanza.
In realtà i cambiamenti che provengono dal tener fede ai buoni propositi espressi sono rari o scarsamente duraturi, ci vuole un avvenimento che irrompa di rottura sulla nostra routine per farci cambiare, imponendosi come un obbligo. Farsi male ad un dito, ad esempio, è un buon modo per cambiare la routine, obbligando la vittima ad altri ritmi, ad usare le mani cambiando assetto, ricordando con un certo mordente, che nella vita diamo per scontate troppe cose.
Tra queste cose troppo scontate può esserci il pollice opponibile!
Come farò ad impastare senza usare il pollice destro? – É stata la prima cosa che mi sono chiesta dopo che il cancello di casa si è “inavvertitamente” chiuso sul mio dito, e dopo il dolore e l’impressione di vedere un lungo taglio sulla nocca che necessitava evidentemente di punti di sutura.
Mi sono preoccupata di una cosa all’apparenza irrilevante, ma solo perchè nei momenti di grande emergenza o di paura, il cervello tende a cercare un rifugio fatto di cose che amiamo, che ci tranquillizzano per il loro essere parte della nostra vita più serena. Perciò niente è davvero troppo piccolo o troppo trascurabile.
Terrò il dito fasciato per 15 giorni, poi toglierò i punti e proverò a muoverlo come si deve.
Chissà com’è impastare con nove dita? – É la cosa che mi sono chiesta dopo. Dopo un’interminabile attesa in pronto soccorso di diverse ore. Dopo la prima sutura della mia vita. Dopo essere finalmente tornata a casa.
La risposta è: non lo so. Magari ci proverò, ma non ora, non oggi, a neanche ventiquattr’ore dall’efferato evento.

Fortuna che avevo già preparato questa crostata ricoperta e ripiena con una ricca crema alle castagne e cacao!
Sono arrivati i pomeriggi freddi che appannano i vetri di casa e prima di indulgere nei sapori del Natale, non bisogna dimenticare il magico sapore delle castagne.
Da bambina in casa avevo il camino, e questo significava mettere sul fuoco la padella coi buchi per fare le caldarroste, una delizia che scaldava le mani e il palato. I grandi incidevano le castagne e i piccoli aspettavano che fossero pronte, togliendo con cura la buccia croccante per mangiarne con gusto il prezioso cuore.
É vero che la castagna è un frutto estremamente versatile, sia fresca che secca o ridotta in farina, si presta a innumerevoli ricette sia dolci che salate. Purtroppo (ma poco male), in casa c’erano pochi modi per consumare le castagne, che finivano quasi tutte per diventare caldarroste, e solo ogni tanto si consumavano bollite.
Le castagne bollite sono le protagoniste del ripieno di questa crostata d’autunno, da tagliare a spicchi sottili o da servire a quadrotti, dopo un buon pranzo domenicale in famiglia o con ospiti. É infatti ottima da servire con caffè e liquori, anche coi distillati.
Se usate la teglia da 20 cm di diametro potreste avere un piccolo di frolla, riutilizzatelo come volete, oppure se come me avete anche un piccolo di ripieno, potete preparare dei biscotti ripieni.

Crostata alle castagne e cacao
Equipment
- 1 teglia rotonda a cerniera 20/24 cm di diametro
- 1 spianatoia in legno o in acciaio
- 1 Frullatore
Ingredienti
- 380 gr farina 00
- 90 gr burro freddo da frigo
- 150 gr zucchero di canna
- 2 uova
- 1 pizzico sale
Per il ripieno:
- 350 gr castagne
- 80 gr zucchero
- 200 ml latte intero
- 40 gr cacao amaro polvere
- 60 gr ricotta vaccina
- q.b. zucchero a velo per guarnire la superficie
Istruzioni
- Incidete le castagne praticando un taglio alla base e mettetele a bollire per 20 minuti. Lasciatele intiepidire e sbucciatele.
- Frullate le castagne e mettetele in un pentolino con latte e zucchero, portate a ebollizione, attendete 5 minuti e spegnate il fornello.
- Lasciate intiepidire e aggiungete il cacao e la ricotta. Mescolate accuratamente. Rendete la crema liscia e omogenea con un frullatore a immersione.
- Lasciate raffreddare completamente la crema e mettetela in frigo mentre preparate la frolla
- Su una spianatoia disponete a fontana la farina, aggiungete il burro freddo di frigo tagliato a piccoli tocchetti, lo zucchero e il sale. Lavorate velocemente l'impasto riducendo il tutto a grosse briciole.
- Unite le uova e lavorate il composto fino a che non risulti liscio e omogeneo.
- Lasciate riposare la frolla in frigo avvolta nella pellicola per circa 30 minuti.
- Trascorso il tempo necessario a rassodarla, prendete la frolla e dividetela in due parti, una più grande per la base e i lati, e una più piccola per la copertura superiore.
- Infarinate il piano di lavoro e stendetela ad uno spessore di 4/5 mm. Foderate con la frolla una teglia a cerniera tonda imburrata e infarinata, del diametro di 20 cm (ma l'impasto e il ripieno sono sufficienti anche per una teglia di 24 cm).
- Riempite il guscio di frolla con la crema di castagne e cacao. Livellatela e stendete la frolla restante per ricavarne la copertura superiore.
- Coprite la crostata con una calotta di frolla, togliete i bordi e tutte le eccedenze attorno al dolce e infornatelo a 180 gradi per 40 minuti.
- Lasciate raffreddare la crostata e spolverizzatela con uno strato abbondante di zucchero a velo. Conservatela in frigo per non più di tre giorni.

Alla prossima ricetta, Liz.
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