
Mi hanno sempre affascinato i riti legati alla festa di San Giovanni. Sono, essenzialmente, tutti riti pagani legati al solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, cui il cristianesimo ha inteso legarsi per affondare meglio le proprie radici.
In realtà esiste una leggera discrepanza tra le date, quest’anno il solstizio d’estate cade il 21 giugno, mentre san Giovanni si festeggia nella notte tra il 23 e il 24 giugno. Si tratta, in Italia e nel mondo, di riti legati all’abbondanza, al propiziarsi buoni raccolti, al festeggiare il sole, le giornate calde e la possibilità di generare scorte di cibo che possano aiutare uomini e animali a rifocillarsi anche in inverno.
Dando un’occhiata ai riti in giro per il mondo possiamo notare che sono sempre legati alle erbe e ai fiori, come al fuoco, inteso come rogo purificatore dei campi. In questo caso c’è una canzone che ho sempre amato molto dei C.S.I. che calza come un guanto e risento molto volentieri.
Vi lascio anche un piccolo elenco che raccoglie le feste legate a San Giovanni in giro per il mondo, dal nord Europa all’est fino al Brasile.
Quando parliamo di riti, però, molto spesso ad essi si legano cibi particolari, fatti apposta per celebrare le feste, e portare l’abbondanza da un piano immaginato e di speranza, ad un piano reale, riempiendo materialmente i piatti.
In Italia, le ricette più popolari che generalmente si preparano a san Giovanni sono le lumache, mutuate dalla tradizione laziale e romana in particolare, il nocino e nell’orto si possono tirare gli agli nuovi (cosa che farò coi miei, già pronti), succosi, intensi e piccanti, perfetti per scacciare qualsiasi negatività e disinfettare corpo e spirito.
In Spagna, e in particolare in Catalogna, si prepara la famosa Coca de San Juan, un dolce lievitato che si fa in occasione di San Giovanni e va rigorosamente consumato in compagnia e all’aperto.
Esistono due tipologie di coca, la coca de fruta che è quella che ho fatto io, chiamata così perchè sulla superficie è interamente cosparsa di frutta candita e secca. E poi c’è la coca de crema, senza canditi e con sulla superficie una griglia di crema pasticcera da mettere sul dolce con la sac à poche e cuocere in forno assieme alla coca.
Il sapore della Coca de San Juan, grazie alla presenza dell’anice nell’impasto mi ricorda molto le brioche delle nonne, soffici quanto basta e dopo un giorno o due più compatte e perfette per l’inzuppo. Ancora non influenzate dall’ipersofficità di certi impasti alla francese o coi metodi orientali, le brioche delle nonne, e quelle dei forni di paese, erano fatte per durare nella loro conseguente secchezza, per fare poi le zuppe di latte al mattino. Un sapore antico e di casa, nato riciclando impasti più simili ai pani.
Vi lascio la ricetta, e se volete, potete raccontarmi nei commenti le vostre tradizioni culinarie legate al solstizio d’estate.






Coca de San Juan
Equipment
- Ciotola per lievitazione
- impastatrice
- teglia piatta da forno (35 x 25 cm)
Ingredients
Per il lievitino
- 100 ml latte intero
- 100 gr farina manitoba
- 15 gr lievito di birra fresco
Per l'impasto
- 3 uova intere
- 1 cucchiaio liquore all'anice
- 60 gr zucchero semolato
- 350 gr manitoba
- 80 gr burro ammorbidito
- 1 uovo leggermente sbattuto da spennellare in superficie
- q.b. canditi misti
- q.b. pinoli
- q.b. mandorle a lamelle
Instructions
Per il lievitino
- Sciogliete il lievito nel latte appena intiepidito.
- Mescolate i tre ingredienti in una ciotola: latte, farina e lievito di birra fresco e quando saranno amalgamati tappate la ciotola e lasciate che lievito faccia formare delle bolle sul composto.
- Quando il composto ha attivato la lievitazione, unitelo nella planetaria agli ingredienti dell'impasto: le uova leggermente sbattute, la farina setacciata, lo zucchero e l'anice. Tralasciando il burro.
- Usando il gancio della planetaria, cominciate a mescolare gli ingredienti uniti al lievitino. Quando saranno appena amalgamati, spegnete e lasciate riposare l'impasto per 10 minuti.
- Aggiungete ora il burro ammorbidito e impastate fino al suo assorbimento. Al termine, lasciate riposare ancora per 10 minuti.
- Ora versate l'impasto su una spianatoia e lavorato energicamente per 5 minuti finchè non diventerà liscio ed elastico. Formate un panetto e ponetelo a raddoppiare in una ciotola da lievitazione imburrata e ben chiusa.
- Una volta raggiunto il raddoppio, prendete una teglia da forno piatta e rettangolare, foderata di carta da forno, e stendete l'impasto allo spessore di circa 2 cm e in forma ovale o rettangolare coi bordi arrotondati. Attendete ancora che l'impasto raddoppi il suo volume.
- Terminata la lievitazione potete decorare la superficie del dolce. Iniziate spennellandola con un uovo intero sbattuto, aggiungendo decori con ciliegie o amarene candite, mandorle a lamelle, uvetta ammollata e strizzata, pinoli e canditi misti.
- Infornate a 180 gradi per 30 minuti.
Notes
Alla prossima ricetta, Liz.
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